Catania e Militello, a rischio 250 posti di lavoro e l’assistenza ai disabili.

“Dal 13 dicembre ad oggi abbiamo continuato ad erogare l’assistenza ai nostri disabili nonostante la decisione della Regione, e la successiva scelta obbligata dell’Ausl3, di sospendere i pagamenti dei trattamenti. Ma potremo andare avanti ancora per alcune settimane al massimo: poi saremo costretti a chiudere l’attività e non ci resterà altra scelta che licenziare i dipendenti”.

Lo ha detto il presidente del C.S.R., Francesco Lo Trovato, nel corso dell’incontro svoltosi il 19 dicembre scorso con i rappresentanti sindacali di Cgil-Fp, Cisl-Fps, Uil-Fpl e Isa Sanità e durato diverse ore. Al centro del vertice tra azienda e sindacati, la decisione della Regione di non accreditare i due centri di riabilitazione di Catania e Militello Val di Catania e la conseguente circolare dell’Ausl3 con cui vengono bloccate, a partire dal 13 dicembre, tutte le proroghe per le attività riabilitative effettuate dai disabili nei due Csr di Catania e Militello Val di Catania. Una vertenza molto delicata, che coinvolge mille disabili fisici, psichici e sensoriali anche gravi e 250 dipendenti: “I provvedimenti adottati dalla Regione sono illogici e pieni di contraddizioni – ha proseguito Lo Trovato – Qui si sta giocando solo sulla pelle dei disabili e dei nostri dipendenti”.

La sospensione dell’accreditamento del Csr comporta la sospensione dei pagamenti – da parte dell’Ausl 3 – dei trattamenti riabilitativi di logopedia, fisioterapia, psicomotricità, idroterapia e così via. Una scelta considerata “illogica” dai vertici del Csr (alla riunione erano presenti anche i dirigenti Domenico D’Agata e Armando Sorbello), per diverse ragioni: innanzitutto perché le ispezioni disposte dalla Regione ed effettuate dall’Unità operativa di accreditamento dell’Ausl3 avrebbero dovuto essere effettuate entro il 29 giugno 2007 (così stabiliva il decreto dell’assessorato regionale risalente al 2002 e incentrato sull’accreditamento al sistema sanitario pubblico delle strutture sanitarie private) e invece sono state eseguite diversi mesi dopo. Ma anche perché la stessa Ausl, a febbraio 2008, aveva stabilito che i Csr erano a norma, avendo eseguito tutte le modifiche strutturali necessarie per l’accreditamento. Il presidente Lo Trovato ha anche annunciato che è già stato depositato un ricorso al Tar.

Massimo sostegno al Csr è stato testimoniato dai rappresentanti sindacali. Erano presenti in particolare Armando Coco e Nunzio Sciacca della Cisl Fps, Stefano Passarello e Francesca Nocita della Uil Fpl, Turi Cubito della Cgil Fp, Angela Nicoletti e Antonino Aulino dell’Isa, Marisa Arancio e Paolo Nocita della Uil. I rappresentanti dei lavoratori hanno ribadito l’esigenza di tutelare innanzitutto gli utenti disabili, spiegando anche che i segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil si sono già attivati per chiedere al presidente della Regione Lombardo e all’assessore alla Sanità Russo di riaccreditare le strutture sanitarie. I sindacati hanno anche proposto l’istituzione di una “cabina di regia” con l’azienda per monitorare, anche in questi prossimi giorni festivi, l’andamento della vertenza e le mosse che condurrà la Regione.

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