Catania, alunni “A scuola di integrazione”

L’iniziativa si è svolta nell’arco di tre giornate, da lunedì 13 a mercoledì 15, coinvolgendo tutti gli alunni della scuola media in un percorso di conoscenza e approfondimento su cos’è la disabilità, cosa comporta per la vita del disabile e della sua famiglia, ma anche per comprendere l’importanza dell’integrazione dei bambini con handicap, il ruolo dei centri di riabilitazione nella cura e nella crescita del disabile e l’importanza delle attività di volontariato.

Alle tre giornate di incontri con gli alunni delle prime, seconde e terze classi, hanno portato il loro contributo il dott. Egidio Recupero, direttore sanitario del Csr di Catania, la dott.ssa Anna Talbot, responsabile delle attività di integrazione sociale del Csr, e la dott.ssa Anna Marino, pedagogista, con il supporto delle insegnanti Mariella Ventura (referente per la legalità della Raffaello Sanzio) e Loretta La Verde (funzione strumentale di integrazione e sostegno). A portare il loro saluto, anche la preside Mariolina Castorina e il vicepreside Paolo Fino.

Durante gli incontri con gli alunni, i responsabili del centro di riabilitazione hanno portato delle esperienze dirette e molto personali della vita di una famiglia con un disabile: Anna Marino ha raccontato infatti l’esperienza vissuta dalla sua famiglia e “l’importanza del supporto della società, ma anche degli specialisti e degli assistenti sociali per accompagnare i familiari ad accettare per primi un figlio disabile”. Il direttore sanitario Recupero ha spiegato agli alunni le varie tipologie di disabilità, le terapie riabilitative per intervenire sui deficit motori o intellettivi dei bambini con handicap, e “l’importanza dell’equipe medica, composta da molte figure, che cooperano attivamente con la persona disabile per le valutazioni periodiche e la formulazione del progetto riabilitativo”.

Infine, Anna Talbot ha illustrato le tante attività di integrazione sociale che devono essere parte della vita dei disabili: “Come tutti noi, anche loro devono svolgere le normali attività di tutti i giorni, nella vita sociale ma anche scolastica e lavorativa”. Moltissime le domande poste dagli alunni, che si sono appassionati in particolare sul ruolo del volontariato e su come si possa interagire al meglio con un compagno o un amico disabile.

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