I giocatori del Calcio Catania tra i disabili del Csr

Un incontro toccante ma anche molto divertente, che ha reso felici centinaia di ragazzi e ragazze disabili. Si è svolta ieri mattina l’attesa visita dei giocatori del Catania Calcio nei locali del Consorzio Siciliano di Riabilitazione di Viagrande. Ospiti del Centro, i giocatori Giuseppe Bellusci, Francesco Lodi e Adrian Ricchiuti, che hanno incontrato centinaia di disabili e una folla di familiari e operatori, presente anche il presidente del Csr, ing. Francesco Lo Trovato.

La grande passione per la squadra, dimostrata dai disabili, ha emozionato i giocatori etnei, che hanno apprezzato le grandi conoscenze calcistiche e le domande che i disabili hanno rivolto loro. C’è stato chi ha chiesto agli atleti di “arrivare in Europa League”, chi ha espresso la speranza “per una vittoria sicura alla prossima di campionato”, il match di sabato al Massimino contro l’Atalanta al quale parteciperà anche un folto gruppo di ragazzi del Csr, come accade per ogni partita interna giocata dai rossazzurri. 

“Vogliamo ringraziare questi giovani, ci avete dato l’onore di essere tra noi e tra i nostri ragazzi disabili che vi seguono con grande passione, vi conoscono e vi amano” ha esordito il presidente Lo Trovato, che si è soffermato su un ricordo toccante di Piermario Morosini, il calciatore scomparso drammaticamente la settimana scorsa e ricordato con un applauso: “Questo ragazzo sfortunato per tutti noi deve essere un esempio, perché lavorava e si dava da fare per aiutare la sorella disabile a vivere una vita tranquilla: è un esempio per tutti noi, anche per chi è su una carrozzina e che deve sentirsi comunque fortunato”.

Toccanti le parole di Bellusci: “A volte ci arrabbiamo per delle banalità ma in momenti come questi ci accorgiamo che la vita è speciale e per questo dobbiamo anche ringraziare gli operatori che si prendono cura con amore di queste donne e questi uomini”. Unanimi le parole dei giocatori del Catania: “Da oggi giocheremo anche per far felici loro, soprattutto quando sappiamo che sono allo stadio, al Cibali, sugli spalti a tifare per noi”. “Quella di oggi è stata un’esperienza fantastica per i nostri ragazzi – ha concluso l’assistente sociale Maria Battaglia – perché non sono stati spettatori come tutti gli altri come accade durante le partite, ma hanno avuto la possibilità di conoscere e parlare con i loro idoli”. 

Skip to content