Centri diurni a Enna, sì dai Comuni ma resta il nodo della Provincia
Sono giornate di incontri e ricerche di chiarimenti, queste, tra i responsabili dei Centri di riabilitazione Csr della provincia di Enna e i rappresentanti degli Enti locali. Come abbiamo riportato ieri, anche quest’anno si è verificato il blocco dei finanziamenti per le attività dei Centri diurni, che rischiano così di chiudere entro il 31 gennaio se nel frattempo non venissero stanziati i fondi necessari. Con le spiacevolissime conseguenze del caso: i familiari degli assistiti disabili rimarrebbero privi di un servizio fondamentale e decine di lavoratori perderebbero l’occupazione. Ieri, durante uno degli incontri istituzionali svolti dal procuratore del Csr Calogero Vetriolo, è emersa la disponibilità dei sindaci a finanziare le attività. Ma resta da sciogliere il nodo della Provincia regionale di Enna.
Durante il faccia a faccia svoltosi ieri – martedì 8 gennaio – tra il procuratore Calogero Vetriolo e il sindaco del Comune di Barrafranca Salvatore Lupo è emersa la disponibilità del primo cittadino a stanziare un fondo pari a 55 mila euro per garantire le attività del Centro diurno barrese per il 2013. Non è chiaro invece cosa accadrà a Piazza Armerina e Enna, dove da anni il Csr gestisce altri due Centri diurni, sempre in convenzione con la Provincia di Enna e i rispettivi comuni. Il procuratore Vetriolo si è detto “soddisfatto” per la positiva novità giunta ieri al termine dell’incontro col sindaco Lupo. Una disponibilità, però, che non basta da sola: “Resta infatti il no della Provincia a finanziare le attività per il 2013 e questo mette seriamente a rischio l’apertura dei Centri diurni a partire dal 31 gennaio – spiega Vetriolo – Intanto siamo stati costretti a mandare al personale il preavviso di licenziamento: speriamo di non dover arrivare a tanto”.
Si spera a questo punto che una schiarita possa arrivare lunedì prossimo, quando è stato convocato un incontro con il presidente della Provincia di Enna, il presidente del Consiglio provinciale e i capigruppo consiliari.